C’era una volta… lo storytelling per raccontare un brand

Storytelling è diventata una parola molto abusata nell’ambito del marketing e della comunicazione. Ora che ci stiamo affacciando ad un futuro di video e comunicazione visiva fortemente incentrata sul potere delle “storie”, crediamo che sarà davvero impossibile liberarsi di questo concetto. Perchè? Perché lo storytelling, a quanto pare, è il miglior modo per raccontare un brand, i suoi valori, i suoi prodotti.

Che cos’è lo storytelling.

Lo storytelling non è la disciplina del raccontare storie seguendo i principi base della retorica e delle tecniche di narrazione. I racconti, con i loro protagonisti, i nemici, le sfide superate, riescono a comunicare in modo assai efficace, semplificando la trasmissione di valori e messaggi forti. Siamo stati abituati a questo fin da piccoli, con la morale nascosta dietro favole e fiabe. Non stupirà dunque che Cappuccetto Rosso sia un esempio di storytelling, ma anche le più recenti pubblicità, i video, persino le campagne elettorali.

In fondo chi non ama le fiabe e le favole? Non stiamo parlando solo di bambini: giovani, adulti, anziani, siamo tutti morbosamente affascinati dal potere delle storie. Fa parte del nostro essere uomini. Un po’ perché abbiamo la parola, il più importante strumento di creazione di sempre; un po’ perché il racconto è il mezzo attraverso cui possiamo conoscere il mondo. Ed emozionarci guardandolo.

Storytelling per le aziende.

Diventa così abbastanza chiara la ragione per cui lo storytelling ha presto smesso i panni del semplice racconto per indossare i vestiti più seducenti di quello che i più markettari definiscono storyselling. E non è un caso che molte aziende siano rimaste tanto affascinate da questa nuova tecnica da averla ampiamente adottata nelle loro strategie di comunicazione.

Lo storytelling, adottato in comunicazione dagli anni ‘90, punta a mettere in rilievo il patrimonio culturale e professionale di un’azienda. Il prodotto o il servizio non sono più il focus dell’azione: a giocare il ruolo principale sono le emozioni, la mission, la visione dell’azienda. Si attinge a un panorama di valori che va oltre il semplice slogan e che punta piuttosto a costruire una forte identità di brand. Lo scopo finale è instaurare una relazione profonda con il pubblico, coinvolgendolo attivamente e permettendogli, attraverso le emozioni, di prendere parte alla storia del brand. Più o meno è quello che ci succede guardando un film: grazie al ritmo coinvolgente della trama, finiamo per immedesimarci nell’eroe di turno, evolvendo da semplici spettatori a protagonisti, in grado di condividere timori, sentimenti e vittorie con il nostro alter ego sullo schermo.

Nell’ultimo decennio tutti i grandi brand hanno messo al centro della loro comunicazione la narrazione. Adidas, Nike, Apple, hanno tutte dato vita a un immaginario, un insieme di valori che ha arricchito il messaggio pubblicitario, tanto da trasformarlo in una vera esperienza per il pubblico. “Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia”.Questo è l’insegnamento di Seth Godin, imprenditore e scrittore americano. E queste sono le migliori parole per comprendere il potere incontrastato dello storytelling.

Ora ripeti con noi: c’era una volta…